bisso

Il bisso è una fibra tessile di origine animale, una sorta di seta naturale marina ottenuta dai filamenti che secernono alcuni molluschi (Pinna nobilis) la cui lavorazione era sviluppata nell'area mediterranea

dal bisso si ricavavano pregiati e costosi tessuti con i quali si confezionavano, nell'antichità, gli abiti dei personaggi importanti.

oggi la pinna nobilis, mollusco di grosse proporzioni che può arrivare a un metro di lunghezza, è considerata a rischio estinzione, a causa della pesca indiscriminata, dell'inquinamento e della diminuzione delle aree dove cresce.

la produzione di vero bisso è quindi inesistente, probabilmente l'ultima artigiana che conserva le conoscenze per ricavare e trattare questo materiale è Chiara Vigo dell'Isola di Sant'Antioco in Sardegna.

il bisso inoltre aveva spiccate proprietà terapeutiche ben conosciute dai pescatori in quanto grazie alla sua potente proprietà emostatica era usato per la medicazione delle ferite che i pescatori frequentemente si procuravano con gli arnesi da pesca.

oggi il termine bisso indica tessuti molto leggeri e trasparenti, ad armatura tela, in cotone o lino, adatti al ricamo.
broccato

il broccato è un tessuto operato, con complessi disegni colorati, realizzato con un telaio Jacquard. Si ottiene inserendo nella tessitura una serie di elementi supplementari sia in ordito che in trama, necessita quindi di più orditi, uno per il fondo e altri per la legatura del disegno, e più trame. È una elaborazione del damasco.

le trame supplementari si chiamano trame broccate e concorrono a costruire il disegno che si stacca dal fondo di un altro colore. I fili supplementari, sia di trama che di ordito sul rovescio sono liberi e formano delle briglie quando non sono legati, e quindi non compaiono sul diritto, perché non occorrono per il disegno.

il materiale che lo costituisce è la seta, di titolo finissimo, che lo impreziosisce e gli conferisce l'aspetto lucido, con l'eventuale aggiunta di fili in oro e argento.

storia

nasce verso il XVII secolo quando si cominciò ad impreziosire i tessuti in damasco con fili d'oro e d'argento e con effetti in rilievo. Tessuto prezioso sia per il materiale, la seta, sia per la complessità della lavorazione era esclusiva dei nobili, del clero e e dei regnanti.

dal XIX secolo la sua produzione cominciò ad essere fatta con telai Jaquard, cosa che abbassò di molto i tempi di esecuzione e quindi i costi.

oggi l'uso di questo tessuto è particolarmente diffuso nel campo dell'arredamento per cuscini, poltrone, tendaggi; nell'arredo sacro, per paramenti e addobbi, nella ricostruzione storica con capi d'abbigliamento per pali e sfilate.

a dispetto del nome Il broccatello appartiene alla famiglia dei lampassi, ha come caratteristica il fondo, costruito con ordito e trama in canapa o lino quindi rigido, da cui si staccano i disegni, con un altro ordito e trame lanciate in seta, che risultano in rilievo
chiffon

lo chiffon è una stoffa molto leggera, a velo trasparente in armatura tela prodotta con filati fortemente e diversamente ritorti, è soffice ma resistente, dalla leggera crespatura orizzontale.

etimologia

dal francese chiffe, cencio o straccio.

molto elegante, usato soprattutto in abiti da sera, è un tessuto ricco quanto fragile; difatti va lavato con molte precauzioni, meglio se a mano, poiché in lavatrice potrebbero tirarsi dei fili.

è un tessuto che gualcisce molto facilmente, proprio per la sua delicatezza.

impiegato in gonne, camicette, lingerie, foulard, nastri, e parti molto raffinate dell'abbigliamento, in commercio è possibile trovarne in cotone, seta, e materiale sintetico, quest'ultimo con formula leggermente stretch

nella immagine tendaggi in chiffon moderno
chintz

il chintz è un robusto tessuto di cotone.

ad armatura tela o raso è caratterizzato dai colori vivaci e dalla mano lucida, ottenuta con una forte calandratura in fase di finissaggio o attualmente con l'utilizzo di silicone.

adatto, per resistenza e decoratività, all'arredamento e alla tappezzeria, si utilizza per tende, copriletti, cuscini, rivestimenti di divani e poltrone.

originario dell'India fu molto popolare in Europa nel XVII e XVIII secolo, prima importato e poi prodotto in loco. All'inizio riproduceva i disegni indiani, poi si diffusero stampe a fiorami molto sgargianti generalmente su fondo chiaro.

in Francia divenne famoso il toile de Jouy, un tipo di chintz, prodotto nella città di Jouy-en-Josas dal 1759 caratterizzato da disegni con medaglioni contenenti personaggi storici e paesaggi stampati in rosso e blu su fondo bianco.

nella immagine un tessuto chintz monocromatico 
ciniglia

ciniglia è un termine che indica sia un tipo di filato che un tessuto realizzato con il filato stesso. Il nome viene dal termine francese chenille.
di origine relativamente recente fece la sua comparsa verso il 1930, seguendo i dettami della moda il suo uso si diffuse negli anni '70.
uno standard di produzione industriale si raggiunse solo nel 1990 con la creazione del Chenille International Manufacturers Association (CIMA).

Filato

questo filato è composto da due filati di materiale differente, uno sottile e robusto, l'altro più grosso e morbido.
due trefoli intrecciati, di filato sottile, formano l'anima del filo e una serie di pelucchi tagliati alla stessa altezza, detti pelo, vengono bloccati dalla torsione dei trefoli dell'anima in posizione perpendicolare a questi. Sporgendo da entrambi i lati dei trefoli, il pelo da' corpo ad un filato che per aspetto ed effetto assomiglia al velluto.

Tessuto

le stoffe di ciniglia sono realizzate a telaio anche come spugna, ma più frequentemente a maglia, sia a macchina che a mano.
la lavorazione a maglia mette in risalto l'effetto velure della ciniglia, lasciando in evidenza il pelo, che viene invece schiacciato nella tessitura.
il materiale più frequentemente usato sono le tecnofibre, rayon, acrilico, viscosa, ma se ne trova in commercio anche in cotone.
crêpe

crêpe è il nome generico di tessuti, diversi nei materiali e nel peso, caratterizzati dall'aspetto increspato, granuloso e mosso.

l'armatura è a tela ed il nome viene dal francese crêpe (crespo).

l'ondulazione della superficie viene ottenuta utilizzando i filati omonimi, che la movimentano grazie alla elevata ed opposta torsione dei trefoli che li compongono o alternando trame e orditi con filati a tensione opposta, l'effetto si manifesta in fase di finissaggio per effetto del ristringimento diverso dei filati.
iIl materiale di elezione è la seta ma ne esistono in lana e fibre sintetiche, spesso miste alla seta.

tipi di crêpe

crêpe de georgette: estremamente leggero, trasparente e sottile.
crêpe de chine: ottenuto con l'impiego di trame a torsione 
            alternata, compatto e pesante si drappeggia bene.
crêpe marocain: tessuto pesante, per effetto del filo di trama più
            grosso di quello di ordito si creano delle costine ondulate
            orizzontali.
crêpe satin: morbido, rasato, lucido sul diritto e opaco sul
            rovescio.
crêpe di lana (crepella): tessuto in lana di vario peso comunque
            leggero, come per la seta è la forte torsione del filato che
            gli da la superficie granulosa.


cretonne

cretonne è originalmente un tessuto di tela bianca forte.

la parola sarebbe derivata dal nome di Paul Creton, un abitante di Vimoutiers in Pays d'Auge, Bassa Normandia, Francia, un villaggio molto attivo nella industria tessile nei secoli passati, che avrebbe inventato il nuovo prodotto nel 1640. Un regolamento del 1738 imponeva che il nuovo tessuto fosse esclusivamente di lino puro.

la parola ora è applicata spesso ad un tessuto forte e stampato di cotone apprettato sul rovescio utilizzato per l'arredamento.
damasco

Il damasco è un tipo di tessuto operato monocolore con disegni stilizzati o floreali ad effetto di lucido-opaco. Si produce con un telaio Jaquard.
Il fondo è dato da un'armatura a raso da otto e i motivi decorativi dal raso da otto rovescio.
l'effetto è provocato dal contrasto della lucentezza della parte a raso con l'opacità di quella dove il raso si presenta a rovescio e dall'utilizzo di filati di differente torsione e finezza.

effettivamente il damasco non ha un diritto e un rovescio ma solitamente si considera diritto il lato dove il disegno viene formato dalla trama, quindi il fondo risulta lucido.

damascato è detto un tessuto che assomiglia al damasco ma ne differisce per essere realizzato con filati di diversi colori, per cui l'effetto di lucido-opaco viene ampliato dall'effetto dei colori.

il materiale più adatto al damasco è la seta anche se si possono utilizzare filati in cotone, il cotone misto a seta e fibre artificiali.

Storia

la sua nascita avvenne in Cina, ma il suo nome deriva dalla città di Damasco in Siria che ne fu grande produttrice ed esportatrice nel XII secolo.
in Italia le prime a produrlo furono Venezia e Genova che, come repubbliche marinare, avevano contatti con Damasco
in seguito divennero famosi quelli prodotti a: Caserta, Catanzaro, Lucca, Palermo, Parma e Vicenza.

dato il materiale pregiato che lo compone e la lunga e difficile lavorazione, era un tessuto prezioso usato dalla chiesa per paramenti e abiti sacerdotali, nelle corti per abiti di gala e nell'arredamento di palazzi e regge.

nel XVII secolo si cominciò ad impreziosirlo con fili d'oro e d'argento e da effetti in rilievo, è dall'ampliamento di queste elaborazioni che nasce il broccato.

dal XIX secolo la sua produzione cominciò ad essere fatta con telai Jaquard, cosa che abbassò di molto i tempi di esecuzione e quindi i costi.

oggi l'uso di questo tessuto è particolarmente diffuso nel campo dell'arredamento per cuscini, poltrone, tendaggi; nell'arredo sacro e nella ricostruzione storica con capi d'abbigliamento per pali e sfilate.
fiandra

la fiandra è un pregiato tessuto operato monocolore e di mano asciutta.

il nome viene dalla regione delle Fiandre dove veniva storicamente prodotto con il lino di fiandra, la lavorazione complessa unita al materiale pregiato ne faceva un prodotto di lusso esportato in tutta Europa.

la produzione industriale con telai jacquard, che ne ha ridotto i costi, lo ha reso accessibile e diffuso in ogni casa.

presenta decorazioni tessute, con effetto di lucido-opaco, ottenute con varie armature su fondo lucido, solitamente ad armatura raso. I disegni sono geometrici o floreali stilizzati. Il filato utilizzato, di titolo finissimo e di mano liscia e lucida, con la riduzione d'armatura molto fitta, concorre a formare un tessuto fine e delicato anche se compatto e resistente.

anticamente era realizzato in lino, oggi in cotone mercerizzato o fibre sintetiche per i prodotti di minor pregio.

in origine bianco, viene prodotto in colori pastello, più raramente in colori brillanti, per adattarlo alle esigenze della moda.

è per eccellenza il tessuto usato per la confezione di tovaglie eleganti.

oggi viene anche prodotto antimacchia con un finissaggio al silicone, trattamento che non permette al liquidi di penetrare nelle fibre ma irrigidisce la tovaglia dandogli un aspetto plasticato.

si utilizza per biancheria da letto o bagno (asciugamani), in arredamento per tendaggi o coperture.
georgette

Il georgette è un tessuto estremamente leggero e sottile, di mano rigida, ad armatura tela.

deriva il suo nome della sarta francese Georgette de la Plante che lo ha creato.

il materiale solitamente utilizzato per il georgette è la seta, ma è disponibile anche in lana.

la varietà più trasparente e preziosa è la crêpe de Georgette, con una grana finissima e una leggerissima ondulazione crespata ottenuta con l'uso di filati di titolatura finissima con torsioni differenti o contrarie.

il nome crêpe de georgette nasce dall'unione del termine francese crêpe (crespo) con quello della sarta.
mussola

la mussola è un tessuto molto leggero in armatura tela e a trama molto rada (simile alla garza da medicazione).

fu introdotta in Europa dall'Asia nel XVII secolo, Il suo nome deriva dalla città di Mossul sulle rive del Tigri dove gli europei la incontrarono la prima volta ma ha la sua origine nella città di Dacca in Bangladesh.

originariamente era prodotto con cotone, poi con la lana e il lino. Viene utilizzato per l'arredamento nei tendaggi, nella biancheria da letto, nella biancheria intima e per l'abbigliamento femminile come le camicette.

la mussolina è la versione più leggera di un tessuto di mussola, quella finissima viene chiamata pelle d'uovo.
organza

l'organza è un tessuto sottile e trasparente, ad armatura tela, realizzato con il filato di seta organzino.

etimologia
Il suo nome viene da Urghenz in Turkestan dove è detta anche amaike.

oggi molti organza sono tessuti con cotone e con fibre sintetiche come poliestere o nylon. Le organze più lussuose sono tessute ancora in seta.

l'organza di seta è tessuta lungo il fiume Yangtze e nella provincia di Zhejiang in Cina, ma anche nell'area di Bangalore in India.

organze di seta di lusso sono prodotte in Francia e Italia.

l'organza può anche essere ricamata per farne tende o copriletti o altra biancheria fine: questo suo uso era soprattutto diffuso in passato, anche perché sono richieste particolari abilità e competenze da parte della ricamatrice perché l'effetto risulti soddisfacente.

l'organza oggi è prodotta in vari tipi tra cui stropicciato, liscio e cangiante, effetto ottico prodotto mediante l'utilizzo di filati di colori diversi per la trama e per l'ordito.
piquet

il piquet è un tessuto di cotone con motivi in rilievo, rombi, quadrati, puntolini, generalmente bianco.

tessuto composto, necessita per l'armatura di due orditi (uno di fondo teso e uno supplementare lento) e per la tessitura di due trame (una per il fondo e una per l'imbottitura).

i fili dell'ordito di fondo, con la maggiore tensione fanno abbassare i fili della trama, quando ci passano davanti, formando una depressione mentre i fili lenti rimangono in superficie creando il rilievo, si forma così l'effetto trapuntato esaltato dalla trama d'imbottitura di filato più soffice.

ne risulta un tessuto operato, morbido e fresco, tradizionalmente bianco o di colori chiari.

le versioni più pesanti sono adatte all'arredamento o alla biancheria da letto, in particolare copriletti e trapunte.

le versioni leggere, molto fresche, si usano per l'abbigliamento estivo, per camicie, giacche e capi per bambini.

in alcuni paesi dal clima caldo, come Israele vengono usate addirittura per confezionare coperte particolarmente fresche e leggere.
raso


il raso o satin è un tessuto fine, lucido, uniforme, dalla mano morbida.

costruito con armatura a raso, in cui i punti di legatura sono radi e largamente distribuiti così da apparire nascosti.

il suo materiale d'elezione è la seta, si può realizzare anche in fibre sintetiche come il rayon, se in cotone deve subire, come finissaggio, una calandratura per conferirgli l'aspetto lucido.

etimologia

Il suo nome viene da radere, raso=rasato, reso liscio.
shantung

lo shantung è un tessuto di seta selvaggia (tussah), di colore unito, caratterizzato da una superficie ruvida, molto irregolare e dall'aspetto grezzo.

etimologia

originario della provincia cinese di Shandong.

costruito con un'armatura a tela, tramato con doppione o altro filo che lo imita, con colori generalmente sgargianti, di mano sostenuta, gioca sugli effetti di lucido e opaco.

lo shantung originale, pregiatissimo, era tessuto con il doppione, bava di seta doppia prodotto da due bachi che costruiscono il bozzolo insieme, rarissima e costosissima, caratterizzata da una grande irregolarità, con fiammature, grumi, bottoni, nodi.

oggi con questo nome si indicano tessuti di peso vario in seta, cotone o altre fibre anche sintetiche, che ne riproducono artificialmente l'aspetto rustico con filati che inglobano cascami per imitare la fiammatura e la bottonatura.

utilizzato in arredamento per cuscini e tendaggi, e in abbigliamento soprattutto femminile per abiti, gonne e camicette.
taffetas

il taffetà originale è un tessuto di seta.

dal persiano 'taftah', participio passato del verbo 'Tàftan', torcere, intrecciare, tessere.

erroneamente il termine taffetà è usato al posto di tela.

uno dei più bei tessuti in seta, con armatura a tela, caratterizzato da una densità di ordito superiore a quella di trama.

ha struttura serrata e quasi rigida, di aspetto lucido e luminoso, mano frusciante a ogni minimo movimento, leggerissimo e brillante.

I riflessi iride nel taffetà cangiante sono ottenuti usando in trama e in ordito filati di colori diversi.

esiste anche in fibre artificiali e sintetiche.Utilizzato per abbigliamento femminile in abiti eleganti e sciarpe; e per arredamento in tendaggi.Il filo finissimo, impregnato di materie glutinose o vessicatorie è applicabile a scopo terapeutico.

da alcuni anni grazie alle nuove tecnologie  si riescono a produrre  filati sintetici finissimi di aspetto serico  con i quali si realizzano,principalmente per arredamento,ottimi tessuti taffetà.
tulle

garza a giro inglese

il tulle è un tessuto creato da fili che si intrecciano in modo molto aperto, creando una rete trasparente ma molto stabile. Il suo nome viene dalla città francese di Tulle.

struttura

tecnicamente è una garza a giro inglese che si ottiene usando una particolare montatura del telaio, che prevede l'uso di apposite maglie.

Nelle garze a giro inglese alcuni fili (fili di giro), inseriti nelle maglie apposite, compiono movimenti sinuosi, a cavallo di altri fili (fili dritti).

ne risulta un intreccio rarefatto, con fori esagonali, solido, resistente e duraturo.

il tulle moderno si cominciò a produrre in Inghilterra dopo l'invenzione della bobbinet machine messa a punto da John Heathcoat nel 1806.

una macchina costruita su suo disegno originale è tuttora in funzione a Chard nel Somerset.

può essere realizzato con differenti materiali che ne determinano le caratteristiche e la mano morbida o rigida, i filati generalmente molto sottili e ritorti. In fibre tessili naturali: cotone, seta e o sintetiche: cupro, poliestere, nylon, lurex

nella immagine un tendaggio in tulle ricamato
velluto

il velluto è un tipo di tessuto che presenta sulla faccia del dritto un fitto pelo (velluto unito o tagliato) o una serie di minuscoli anelli di filo (velluto riccio). Il nome deriva dal latino vellus, vello, e ne indica efficacemente la caratteristica copertura di pelo, di lunghezza e tipo variabile.

la sua origine è occidentale e si stima sia avvenuta verso il XIII secolo.

in Italia divenne di buona diffusione presso le classi agiate intorno al Trecento ed era al tempo maggiormente prodotto a Lucca, Genova, Firenze, Venezia e Catanzaro.

si realizza a telaio con filati molto sottili usando due orditi, uno dei quali per la base (ordito 'grosso') ed uno per il pelo (ordito di pelo), e una sola trama. Il telaio per velluto deve essere fornito di due subbi uno per l'ordito grosso e uno per quello di pelo che deve avere una lunghezza molto superiore all'altro, dovendo il fili del pelo percorrere molta più strada per girare intorno ai ferri.

velluto riccio

gli elementi del fondo (trama e ordito grosso) si incrociano con un'armatura semplice, dopo tre battute si alza l'ordito di pelo, si inserisce una sottile bacchetta tonda di metallo (ferro) che tiene sollevati tutti i fili di pelo (quarta trama), le battute successive bloccano l'ordito di pelo intorno alla bacchetta così che che dopo averla sfilata rimangono degli anelli di filo che sporgono dal fondo.

velluto tagliato o unito

a differenza del velluto riccio in quello unito l'anello che viene formato dall'ordito di pelo viene bloccato nello stesso passo e successivamente tagliato in alto con una lama (trevette), il ferro per questo lavoro ha sezione ogivale con una scanalatura nella parte superiore per lo scorrimento della lama (l'operazione è detta cimatura).

nei telai industriali è realizzato come un tessuto doppio (due strisce di tessuto una sopra e una sottostante collegate dall'ordito di pelo, quando questo viene tagliato dalla lama il tessuto doppio si divide in due e viene arrotolato su due subbi diversi.
Lampasso

Lampasso è il tessuto operato di grande pregio costituito da una trama di fondo e più trame supplementari che formano sulla stoffa un particolare disegno; l'ordito è costituito da fili di seta che formano il fondo in raso.

Il lampasso, tessuto dall'aspetto notevolmente ricco, era già conosciuto nel secolo X ed ebbe il suo momento di maggior fulgore nel secolo XVI.

I lampassi erano generalmente in seta, ma esistono nella nostra produzione anche interpretazioni con filati di viscosa e poliestere.
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